lunedì 25 gennaio 2010

Imminente il primo contatto?


SIAMO SOLI NELL'UNIVERSO?
Se ne discute da decenni, ormai, ma in questi ultimi mesi, il dibattito che possa esistere davvero la vita nell'Universo è diventato assai intenso.
Da un lato ci sono gli astrofisici, che analizzando i dati degli strumenti osservativi di ultima generazione, hanno catalogato oltre 400 esopianeti attorno a stelle spesso molto vicine alla Terra.
Dall'altro lato l'opinione pubblica, che sul web e non solo, sembra ormai pronta e attende freneticamente la notizia della scoperta di vita aliena.
A ciò si associano i planetologi della Nasa, che ormai palesemente stanno cercando forme primitive di vita su Marte, Europa e Titano.
Proprio su Titano, le recenti conferme della presenza di oceani liquidi di metano, stanno destando la curiositá spasmodica per la possibile presenza di batteri detti "estremofili", capaci cioè di resistere e sopravvivere adeguatamente in condizioni ambientali estreme.
Marte ormai è noto come sia al centro di continue analisi e giungono dalla NASA sempre nuove scoperte, nuove rivelazioni, nuove foto che puntano tutte sulla medesima conclusione: non è escluso che sia esistita la vita, non è escluso che esista ancora.
Ma dai tempi del progetto SETI e degli articoli e libri pro-ET dello scienziato Carl Sagan, ne è davvero passata di acqua sotto i ponti.

Sembra infatti che la NASA stia preparando le sue prossime missioni osservative solo e soltanto con lo scopo di accertare la presenza di pianeti rocciosi tipo la Terra e scoprire la vita extraterrestre.
Il telescopio Keplero sta scandagliando il cielo e non passerà molto tempo che probabilmente scoverà le "superterre" e i pianeti di questo tipo, oltre a quelli giganti di tipo gioviano, che ha tra l'altro di recente già individuato.
Ma al suo occhio lungimirante si affiancheranno nei prossimi anni il TESS e il WEB, altri due potentissimi telescopi che avranno l'esplicito compito di scrutare il cielo dallo spazio, proprio per trovare candidati pianeti rocciosi di piccolo taglio per poi permettere al Keplero di accertare la presenza dell'acqua e dell'anitride carbonica.
Si pensa già a come indiviaduare su di essi la presenza indiretta di vita, grazie ad un'analisi chimica dei deboli segnali infrarossi che saranno ricevuti dalle emissioni luminose dalla loro possibile biosfera-ombra.
Ma la vera notizia, in attesa che ciò accada è che, da ogni parte, pare che le menti più intransigenti del panorama scientifico mondiale si siano ormai aperte.

Esempio più eclatante è lo Stato del Vaticano. Il 6 novembre del 2009, sono stati organizzati dalla Pontificia Accademia delle Scienze insieme alla Specola Vaticana una serie di incontri sulla possibilita’ di un’altra vita intelligente nell’universo oltre all’uomo e sul da farsi di fronte al possibile primo contatto.

Per padre Jose’ Funes, direttore della Specola Vaticana, ”finora sappiamo che ci sono circa 350 stelle che hanno pianeti che girano loro intorno; tra questi pianeti, potrebbero essercene di simili alla terra. Ecco, questo e’ lo scopo dell’astrobiologia: cercare possibilita’ di vita nell’universo, al di fuori della terra”.
Durante la settimana di studio, ‘’si presenteranno gli ultimi risultati per aiutarci a capire meglio a che punto siamo nella ricerca della vita nell’universo; e anche per fare il punto della situazione in una disciplina in cui crediamo che sia molto importante che la Chiesa sia coinvolta in questo tipo di ricerca, almeno nel seguire i principali risultati riconosciuti dalla comunita’ scientifica”.

Come se non bastasse, lo stesso datato progetto SETI, si è rinnovato e ampliato chiedendo l'appoggio mondiale per la decodifica dei deboli segnali che giungono dal cosmo.
Infatti con un piccolo software installabile sul
proprio pc, scaricabile qui, si può contribuire a decifrare tali segnali, allegerendo ed accelerando il lavoro dello stesso ente.
Cosa dire poi delle tante nazioni che hanno declassificato gli archivi segreti sugli avvistamenti UFO?
Dopo la declasssificazione di qualche caso cinese e russo e un corposo archivio della Gran Bretagna e dell'Italia, è di qualche giorno fa, la notizia che presto leggeremo i dossier della Nuova Zelanda, paese lontano geograficamente dall'Occidente ma ricco di testimonianze.

Sarà l'aumento di cellulari con videocamera, di videocamere e fotocamere digitali, ma giungono sempre più frequentemente da ogni parte del mondo nuovi documenti su misteriosi oggetti volanti. Alcune nazioni sembra no che si stiano preparando al contatto con un atteggiamento aperto sulla questione.
Ma le domande che vorrei porvi, sono quelle che tutti noi ci poniamo.
Siamo davvero prossimi a questo evento che potrebbe per sempre cambiare la nostra storia?
Da dove vengono questi esseri che sorvolano i nostri cieli? Si tratta solo e soltanto di prototipi spia super tecnologici o c'e' dell'altro?

L'interesse per la questione è già da tempo abbondantemente uscita dagli schermi cinematografici e il dibattito si è spogliato quasi del tutto di giornalisti imbroglioni, di falsi profeti o di ciarlatani scrittori. Di fatto, siamo fortunatamente lontani anche dai dibattiti fasulli con gente di basso spessore come il giornalista Santilli del caso emblematico "Autopsia di Roswell".

A parlare degli E.T. adesso sono gli stessi scienziati che fino a qualche anno fa negavano a priori l'esistenza di vita.
Un caso esemplare per restare in Italia è l'astrofisica Margherita Hack, che ha da tempo abbandonato le sue posizioni intransigenti sulla questione e in più di una intervista e pubblicazione ha ammesso che l'Universo da noi conosciuto pullula di vita.
Ma se il suo nome può sembrare piccolo di fronte a scienziati di fama mondiale, cosa dire allora dell'imminente incontro che terranno i membri della Royal Society di Londra, con illustri ospiti dalla NASA, dall'ESA e da ogni parte del
mondo? Da quanto trapelato dall'articolo del Times, si parlerà degli effetti sulla scienza e sulla società che la scoperta di vita extraterrestre scatenerà.
E' come se, di fatto la scoperta sia già stata fatta e si discuta già del poi.
Quando avverrà dunque, e... come sarà E.T.?
Un battere, un essere primordiale, un umanoide?
Domande senza risposte? Eppure sono uno che non si sbilancia molto su questi temi cosi delicati e spesso preda di facili sensazionalismi, ma le premesse ci sono tutte che presto giunga dal cielo o semplicemente dagli archivi dei governi, il segnale che non siamo soli nel freddo e immenso Universo!

Arthur McPaul

2 commenti:

  1. Vedo che questo blog non pulula di commenti eppure le tematiche trattate sono interessanti e soprattutto descrite in modo equilibrato. Tornando al post, spero che se dovesse venire qualcuno a trovarci non sia come l'uomo o peggio di esso... perchè la storia ci ha insegnato cosa l'uomo sia capace di fare... meglio soli che mal accompagnati insomma ;)

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  2. Caro William,
    I commenti arriveranno piano piano. Il blog è abbastanza recente e comunque ce ne sono già stati diversi e anche assai interessanti.
    Tutti siamo incuriositi dal desiderio del primo contatto. Sta a noi scoprirlo e alla scienza!
    Tu cosa ne pensi in merito?

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