venerdì 19 marzo 2010

Archeologia spaziale: i contenitori delle urine lunari, reperti storici

Lo Stato della California ha nominato i resti della missione Apollo 11 come risorsa storica di stato, per il piacere dei archeologi spaziali. Essi temono infatti che la spazzatura e l'equipaggiamento delle missioni lunari degli USA possa un giorno finire in vendita su eBay se non verrà al più presto seriamente protetta.
Esiste una legge non scritta nei parchi nazionali americani: porta via tutto quello che puoi. Quando essi hanno visitato la Luna, gli astronauti Buzz Aldrin e Neil Armstrong hanno lasciato più di 100 articoli portati sulla Luna il 21 luglio 1969 dalla Terra. Questi oggetti includevano contenitori d'urina, valigie di aria consumata, camere, indumenti ecc.

La missione è stata storicamente importante, ma lo sono stati anche i contenitori dell'urina?
Evidentemente i preservazionisti della California pensano di si. Essi hanno recentemente registrato i resti della missione Apollo 11 nel mare della Tranquillità come "Risorsa Storica". Sono stati considerati reperti dell'archeologia spaziale.

"E' da tempo che consideravamo rilevanti questi siti" ha detto Beth O'Leary, un antropologo dello stato dell'Università di Stato del e co-fondatore Lunar Legacy Project. O'Leary e i suoi colleghi hanno compilato una mappa identificando gli oggetti lasciati sul sito lunare dalla missione Apollo.

Gli archeologi spaziali temono che le future missioni lunari o eventuali turisti spaziali potrebbero distruggere questo "sacro sito di storia mondiale". "Possiamo immaginare mai qualcuno che guida un'auto lunare dove Neil Armstrongs ha lasciato la prima impronta? avverte Peter Capelotti, un antropologo della Penn State University in Abington, in Pennsylvania.

Gli artifatti delle missioni lunari sulla Luna e su Marte necessitano urgentemente di una protezione ufficiale, dice Capelotti, "o prima o poi li vedremo in vendita su Ebay", ha aggiunto. La vasta espansione nel Sistema Solare conta già un ampio museo di tecnologia extraterrestre, con un inventario di migliaia di tonnellate di resti spaziali. I rover marziani, sono un classico esempio, mentre altre sonde, come la Galileo del 1995, sono state distrutte per porre a termine la loro missione.

La Luna offre condizioni molto favorevoli per preservare questi resti, dove almeno 100 tonnellate di metalli e plastica stanno attendendo di essere catalogati dai cultori dell'archeologia spaziale. Oggetti di rilevante importanza includono i resti
del Soviet Lunik 2 che si infranse al suolo a 12.000 km l'ora, nel 1959; il primo veicolo lunare atterrato sulla Luna con la missione Apollo 15 nel 1971 è parcheggiato vicino alla Hadley Groove; e anche la palla da golf che l'astronauta statunitense Alan Shephard ha colpito con un ferro-6 vicino al cratere Fra Mauro il 6 febbraio 1971.

Molto importanti sono i resti della leggendaria missione Apollo 11. Aldrin and Armstrong hanno lasciato una montagna di rifiuti. La mappa di O'Leary mostra, per esempio, una ottima replica di uno spuntino di olive vicino al landing lunare, cosi come anche un riflettore laser o un misuratore sismico o le scarpe lunari.

Le tracce degli astronauti lunari sono state mappati in questa area di intensa attività umana e nella zona dei rifiuti lunari. Ogni cosa si è presumibilmente preservata, perchè l'assenza di atmosfera non crea movimento di aria. Ma perchè Aldrin and Armstrong hanno lasciato questi sulla superficie lunare? " Essi lasciarono tutto quello che non considerarono importante" ha detto in merito O'Leary. Essi crearono uno spazio di rimessa per i campioni di roccia lunare. La bandiera degli Stati Uniti doveva sventolare per l'eternità, ma nessuno pensava che ciò fosse possibile all'epoca.

La paura degli archeologhi spaziali è che il Mare della Tranquillità venga trasformato in un sito turistico, e depredato dagli avventurieri lunari o dagli astronauti di missioni spaziali cinesi. Lo stato della California ha avviato una campagna per far si che ciò non accada, preservando il sito lunare che conta oltre 380 km2, appoggiato dal New Mexico, dalla Florida e dal Texas che stanno valutando una simile azione.

Gli archeologi lunari sperano che questa mozione culmini nel proclamare il sito dell'Apollo 11 un monumento nazionale o anche un patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO. Ma di chi detiene la proprietà Luna? Per l'ONU, i siti restano in possesso dei paesi che li hanno esplorati per primi, ma questa questione andrebbe al più presto chiarita.

traduzione originale a cura di Christopher Sultan;
traduzione e adattamento per l'italiano a cura di Arthur McPaul


Link:
"http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,684221,00.html"


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