venerdì 26 novembre 2010

Scoperto Ossigeno su Reha



Sebbene la  presenza di anelli attorno alla piccola luna di Saturno, Reha, si sia dimostrata vana, gli astronomi grazie alle loro ricerche sulle strane anomalie superficiali, hanno compiuto una ulteriore grande scoperta. Le nuove osservazioni hanno mostrato infatti qualcosa del tutto inatteso, vale a dire la presenza di ossigeno nella sua atmosfera. 
Foto di apertura: Flyby con Reha del 2 marzo 2010, da parte diella sonda Cassini e simulazione dell'atmosfera di ossigeno. Nel grafico a lato: in giallo la densità dell'ossigeno previsto comparato con le misurazioni  INMS, in bianco, durante il flyby. Image © Science/AAAS

A compiere la scoperta è stata come sempre l'eccezionale sonda Cassini della NASA durante il suo flyby di marzo attorno. Le analisi dei dati hanno mostrato la presenza di una sottile atmosfera composta da ossigeno e anidride carbonica.
La fonte di ossigeno non è una vera sorpresa: la densità Rhea di 1,233 volte quella dell'acqua liquida suggerisce che sia stata scaturita dalla decomposizione chimica del ghiaccio d'acqua superficiale a causa dell'irraggiamento della magnetosfera di Saturno.

L'ossigeno era stato anche recentemente rilevato nelle atmosfere di due lune di Giove, Europa e Ganimede. Dal momento che l'ossigeno è una componente principale dell'atmosfera che circonda gli anelli di Saturno, gli astronomi ritengono adesso che atmosfere con ossigeno potrebbero essere presenti anche in altre lune del gigante gassoso.

"I nuovi risultati suggeriscono la complessa chimica che coinvolge l'ossigeno può essere molto comune in tutto il Sistema Solare e nell'Universo", ha detto l'autore Ben Teolis, uno scienziato del team Cassini. 
"La Chimica dell'ossigeno è un prerequisito per la vita. Tuttavia le prove della sonda Cassini indicano che Reha è troppo freddo e privo di acqua allo stato liquido per la nascita della vita come noi la conosciamo".
Naturalmente, c'è sempre la possibilità che esistano forme di vita esotiche che noi non conosciamo.
Si suppone inoltre che ci deve essere qualche tipo di sostanza organica come composto del carbonio. La fonte del biossido di carbonio nell'atmosfera di Rea non è ancora nota, ma la sua presenza suggerisce che le reazioni radiolisi tra gli ossidanti e le sostanze organiche sono in corso di svolgimento.

Sull'ambiente di Rhea esitono ancora molti ambienti da svelare: "L'impoverimento degli elettroni è attualmente inspiegabile", ha detto Teolis. "Riteniamo che potrebbe essere collegato alla ionizzazione dell'atmosfera, forse in concomitanza con una carica elettrostatica di superficie, ma non esistono al momento risposte definitive in merito. L'interazione con l'atmosfera della magnetosfera è un problema complesso e ci vorrà del tempo per risolverlo. Ma per la prima volta in una luna ghiacciata, i risultati di Cassini ci danno una finestra di osservazione su questa interazione, la cui comprensione è ancora molto teorica".

Rhea, visto da Cassini. Credit: NASA

Questi ultimi dati provenienti dallo spettrometro di massa neutro e dallospettrometro di plasma di Cassini durante i Flyby del 26 novembre2005, del 30 agosto 2007, e del 2 marzo 2010. I due spettronomi hanno rilevato  la densità del picco di ossigeno in circa 50 miliardi di molecole per metro cubo (1 miliardo di molecole per metro cubo). La massima densità di anidride carbonica rilevata è stata di circa 20 miliardi di molecole per metro cubo (circa 600 milioni di molecole per metro cubo).

Lo spettrometro al plasma ha visto la traccia chiara di ioni positivi e negativi, con masse che corrispondevano a ioni di ossigeno e anidride carbonica.
Gli scienziati affermano che l'ossigeno sembra essere prodotto per decomposizione del ghiaccio di acqua presente sulla superficie a causa delle interazioni con la masgnetosfera di Saturno.
Il rilascio di ossigeno attraverso l'irradiazione di superficie potrebbe contribuire a generare le condizioni favorevoli per la vita in un corpo ghiacciato diverso da Rea che ha acqua allo stato liquido sotto la superficie, secondo Teolis. Se l'ossigeno e l'anidride carbonica dalla superficie potessero in qualche modo esser trasportati in un ipotetico oceano sotto la superficie, si avrebbe un ambiente molto più ospitale per i composti più complessi favorendo la nascita della vita.


Il rilascio dell'anitride carbonica potrebbe essere il risultato del "ghiaccio secco" intrappolato dal primordiale nebulosa solare, come per le comete, o potrebbe essere dovuto a processi radiottivi operativi sulle molecole organiche intrappolato nel ghiaccio d'acqua di Rea. Il biossido di carbonio potrebbe anche provenire da materiali ricchi di carbonio depositati da piccole meteore che hanno bombardato la superficie Rhea.
"Rea sta diventando molto più interessante di quanto avessimo immaginato", ha detto Linda Spilker, scienziato del progetto Cassini al JPL. "La scoperta di Cassini mette in luce la ricca diversità delle lune di Saturno e ci dà indizi su come si sianno formate ed evolute".

Traduzione a cura di Arthur McPaul


Fonte: http://www.universetoday.com/80237/tenuous-oxygen-atmosphere-found-around-saturns-moon-rhea/

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