lunedì 14 novembre 2011

Il Sistema Solare Aveva Un Altro Gigante Gassoso?




Proprio come un esperto giocatore di scacchi sacrifica un pezzo per proteggere la regina, il Sistema Solare può aver espulso un pianeta gigante per risparmiare la Terra, secondo un articolo recentemente pubblicato sul "The Astrophysical Journal Letters".

"Abbiamo tutta una serie di indizi circa la prima evoluzione del Ssistema Solare", dice l'autore, il Dott. David Nesvorny del Southwest Research Institute. "Vengono dalle analisi della popolazione di piccoli corpi trans-nettuniani noti come "Fascia di Kuiper" e dalla craterizzazione lunare".

Questi indizi suggeriscono che le orbite dei pianeti giganti furono colpite da una instabilità dinamica quando il Sistema Solare aveva solo di circa 600 milioni di anni. Come risultato, i pianeti giganti e i piccoli corpi vennero sparsi lontano gli uni dagli altri.
Alcuni piccoli corpi si spostarono nella fascia di Kuiper e altri viaggiarono verso l'interno, producendo impatti sui pianeti terrestri e sulla Luna. I pianeti giganti come Giove, spostarono i corpi più piccoli verso l'esterno e verso l'interno.

Questo scenario presenta un problema, comunque. I lenti cambiamenti dell'orbita di Giove, come quelli previsti dall'interazione con i piccoli corpi, avrebbero convogliato per slancio troppo le orbite dei pianeti terrestri del Sistema Solare interno, causando la collisione della Terra con Marte o Venere.
"I colleghi hanno suggerito un modo intelligente per risolvere questo problema", dice Nesvorny. "Hanno proposto che l'orbita di Giove rapidamente cambió quando esso disperse al largo di Urano o Nettuno durante l'instabilità dinamica del Sistema Solare esterno." La teoria "del trampolino di Giove", così come è nota, è meno dannosa per il Sistema Solare interno, perché l'aggancio orbitale tra i pianeti terrestri e Giove è debole se questo fu lanciato oltre.

Nesvorny ha condotto migliaia di simulazioni al computer del Sistema Solare primordiale per testare questa teoria dell'esplulsione di Giove e della dispersione di Urano o Nettuno. Quando fu espulso però, Urano o Nettuno furono messo fuori del Sistema Solare. "Qualcosa era chiaramente sbagliato nelle simulazioni", dice.

Motivati ​​da questi risultati, Nesvorny si sono chiesti se il Sistema Solare potrebbe aver avuto cinque pianeti giganti anziché quattro. Eseguendo le simulazioni con un pianeta gigante supplementare con massa simile a quella di Urano e Nettuno, le cose improvvisamente andarono al loro posto. Un pianeta fu espulso dal Sistema Solare da Giove, lasciandosi alle spalle quattro dei pianeti giganti, lasciando indisturbati i pianeti terrestri.

"La possibilità che il Sistema Solare abbia avuto inizialmente più di quattro pianeti giganti, sembra essere concepibile in vista della recente scoperta di un gran numero di pianeti liberamente fluttuanti nello spazio interstellare, che indicherebbe che il processo di espulsione del pianeta potrebbe essere un evento comune", dice Nesvorny.

Questa ricerca è stata finanziata dalla Nazionale Lunar Science Institute e la National Science Foundation.

Questo studio pone dunque una forte base scientifica alla possibile presenza nei remoti confini del Sistema Solare di un quinto pianeta gigante, che potrebbe essere il tanto cercato Planet X, o Tyche, come soprannominato dai recenti studi del prof. Matese e dal collega Whitmire.

Se dunque l'ipotesi del quinto pianeta gigante è supportata dalle simulazioni, c'è da chiedersi dove ora esso sia stato collocato.
Le ipotesi sono sostanzialmente le seguenti:

1) Esso è stato completamente espulso ed è ora fluttuante nello spazio interstellare o è stato catturato da una stella vicina al Sole;

2) Il pianeta ha raggiunto gli estremi confini gravitazionali del Sistema Solare ponendosi in un'orbita molto ampia attorno al Sole;

3) Il quinto pianeta gigante semplicemente non è mai esistito e il modello di David Nesvorny è sbagliato.

Se la seconda ipotesi risultasse essere quella più accreditata c'è da chiedersi come mai questo corpo non si stato ancora individuato. Ma se esso esiste, sarà rivelato con la pubblicazione dei dati di WISE entro il 2012/2013.
Il telescopio WISE, che ha scandagliato due volte il cielo, nel corso del 2010 nella luce infrarossa, di certo mostrerà la presenza di Planet X se esso esiste, confermando o meno la teoria di David Nesvorny e colleghi.

A breve sapremo dunque la verità su Planet X.

Traduzione e adattamento e commenti a cura di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2011/11/111110142102.htm

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