sabato 31 dicembre 2011

Merkel Ordina A Napolitano La Fine Del Governo Berlusconi




Da quanto si è appreso in un articolo recente apparso sul NY Times, a favorire la nomina di Monti come nuovo Presidente Del Consiglio italiano, sarebbe stato un colloquio tra la Merkel (capo di stato tedesco) e il nostro Presidente Della Repubblica Giorgio Napolitano.

In particolare, nell'articolo dell'autorevole quotidiano statunitense si legge:
"Con la sua telefonata al palazzo del Quirinale, una volta residenza papale, oggi casa dell’ottuagenario capo dello Stato italiano, il presidente Giorgio Napolitano, Angela Merkel si mise su un terreno delicato. I leader europei hanno un patto non scritto: non intervenire nella politica interna l’uno dell’altro. Ma Angela Merkel stava gentilmente sollecitando l’Italia a cambiare il suo primo ministro, se l’attuale primo ministro – Silvio Berlusconi – non fosse riuscito a cambiare l’Italia.

Dietro la mossa [la telefonata] c’era la crescente impressione a Berlino che i paesi dell’eurozona non potessero fare tutto quello che volessero. Il premier italiano, Silvio Berlusconi, impantanato in scandali giudiziari e sessuali, imperturbabile nella sua fama di libertino, ha temperamento opposto a quello della sobria Angela Merkel, figlia di un pastore luterano.

Il fallimento di Berlusconi nel rianimare l’economia italiana stava mettendo in pericolo l’Europa. Così Merkel telefonò a Napolitano, l’uomo il cui incarico gli avrebbe conferito il potere di nominare un nuovo primo ministro, qualora Berlusconi avesse perso il suo sostegno parlamentare.

Merkel disse a Napolitano che gli sforzi dell’Italia per tagliare il deficit erano stati “apprezzati”, ma che l’Europa avrebbe davvero voluto vedere riforme più aggressive per far ripartire la crescita. Disse che era preoccupata che Berlusconi non fosse abbastanza forte da riuscirci.

Napolitano disse che il fatto che Berlusconi fosse recentemente sopravvissuto a un voto di fiducia per un solo voto “non era rassicurante”.

Merkel ringraziò il presidente in anticipo per il suo fare “quanto nei suoi poteri” per promuovere le riforme.

L'Italia e' "un Paese a sovranita' limitata", secondo il quotidiano "La Padania" della Lega Nord che commenta la vicenda della telefonata tra Angela Merkel e Giorgio Napolitano.

Ecco cosa ha risposto Berlusconi al TG5 in merito alla questione:
"Ho lasciato il governo senza mai essere sfiduciato in parlamento: l'ho fatto per evitare che la speculazione finanziaria si accanisse contro l'Italia e contro il risparmio delle famiglie. L'ho fatto per senso di responsabilita', per senso dello Stato. E' stato un sacrificio ma sapevo bene che la causa della crisi non era il nostro governo. La causa era ed e' ancora l'Euro". E poi: "Nonostante la manovra del governo dei professori lo spread rimane a livelli elevati e la crisi economica continua a mordere", ha aggiunto l'ex premier, "risulta sempre piu' evidente la vergogna di chi ha indicato il mio governo come l'unica causa di questa situazione". Quindi il leader del Pdl fa un appello all'ottimismo: "Anche questa volta ce la faremo, siamo un grande Paese e un grande popolo", ma sottolinea anche come l'Europa sia "divisa e incapace di decidere" e come "i mercati lo hanno capito..."

La Merkel, ha quindi chiesto, in nome e per conto del bene comune dell'Europa, di favorire il cambio di Presidente.
La salvaguardia dell'Euro e dell'economia europea è ovviamente imputabile come causa primaria e irrevocabile per giustificare una ingerenza nella politica italiana. La stessa Merkel, conscia di quello che stava per fare, non ha nient'altro che chiesto una elezione indiretta di un nuovo prestanome, per poter attuare delle riforme pesantissime, come quelle presenti nella manovra Monti di dicembre.

Monti è stato una pedina necessaria per questo subdolo gioco degli Illuminati, in quanto non potevano chiedere a Berlusconi di attuare una manovra così lesiva e impopolare, che sarebbe andata contro i suoi stessi elettori. Pertanto, la scusante di eleggere un team di tecnici, non è altro che un sistema di attuazione e di modifica di norme che nessun politico avrebbe il coraggio di varare in tempi di crisi.

Il gioco degli Illuminati viene quindi meschinamente attuato e basta una semplice lettura degli avvenimenti nei giusti termini per smascherarlo:

1) I bancheri Illuminati hanno ordinato nel corso del 2011 di scatenare una nuova crisi del debito sovrano, che ha colpito in particolare gli anelli deboli dell'Europa, come la Grecia, la Spagna e la stessa Italia.

La minaccia dei singoli paesi di non poter pagare i rendimenti sui titoli di stato, di non poter più pagare gli stipendi agli statali con la conseguente paralisi dello Stato, ha obbligato i governi di attuare una serie di manovre pesantissime che avrebbero poi piegato la liquidità e rosicato i risparmi dei cittadini.

Oltre a queste riforme, gli emissari degli Illuminati, hanno ordinato l'inserimento di insensate leggi restrittive sulla libertà di circolazione della moneta contante. In Italia, ad esempio, con la Manovra Monti, è stato vietato di pagare beni in contanti per un valore superiore a 1000 euro. Il vero scopo, oltre a quello di aumentare vertiginosamente le commissioni bancarie, è quello di procedere velocemente all'eliminazione della moneta contante, che nel giro di qualche anno sarà soltanto elettronica.

Cambiare il Prestanome
Quando il burattino non obbedisce più agli ordini impartiti dall'alto, o non è più efficace ad eseguirli, la parola d'ordine degli Illuminati è "sostituzione", sinonimo di "eliminazione",
Berlusconi andava in parte eliminato politicamente. A nulla sono serviti gli scandali a luci rosse o le tante mozioni di sfiducia. Il suo potere è stato in questo "quasi ventennio" molto solido nonostante gli alti e bassi. La sua figura faceva comodo a tutti, Illuminati compresi.
Ma di fronte ad un problema gravissimo, il prestanome diventa pedina di scambio per una pronta reazione: mettere un uomo nuovo, capace di fare meglio del suo predecessore e di essere "digeribile" al fine di proporre la soluzione al problema stesso. Berlusconi probabilmente non è stato propriamente eliminato, ma soltanto messo da parte. Farà ancora comodo per altri importanti ruoli nello scenario politico dell'imminente futuro.

L'equazione PROBLEMA-REAZIONE-SOLUZIONE di Icke, resta dunque la più coerente e longeva teoria per spiegare i misteriosi fenomeni economico-politici che subiamo da anni, apparentemente senza nessuna logica.

Articolo a cura di Arthur McPaul


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