giovedì 5 gennaio 2012

Monti: Fase Due, Liberalizzazione E Oppressione Totale




"O sorgiamo come collettivo, o saremo eliminati come individui".

Questo messaggio subliminale appare in una scena del film "Ogni maledetta domenica" per voce di Al Pacino. In una inquadratura appare anche il simbolo esoterico degli Illuminati, la "Piramide con il grande Occhio", a sottolineare in modo ineluttabile, di cosa realmente si sta parlando. E' solo una citazione cinematografica che lascia il tempo che trova, ma è anche l'unica arma sociale che la popolazione ha per ribellarsi alla dittatura fiscale imposta indirettamente dagli Illuminati, tramite i loro sagaci prestanomi.

In questo periodo oscuro della vita sociale, ci stiamo accorgendo come sia faticoso avere denaro liquido a nostra disposizione da spendere. Il denaro è diventato un pó come una droga che quando scarseggia obbliga il tossicodipendente a escogitare ogni stratagemma per procurarsela.

La stragrande maggioranza della popolazione, stanca di lottare, indebitata da mutui e finanziamenti di ogni tipo, con la famiglia da sussistere, non ha altra alternativa che accettare la propria condizione lavorativa anche se pessima e fare ore su ore su straordinari.
Coloro che invece sono molto abbienti, non sentiranno granché la crisi del periodo e se imprenditori rastrelleranno i fondi dai propri dipendenti, aiutati dai saccenti commercialisti, per raggirare le leggi e per continuare a fare i loro viaggi nei paesi tropicali e/o "le cene di pesce" con gli amici del quartierino.

I poveri e il ceto medio-basso sono la classe più colpità dalla crisi in atto, vale a dire quasi tutta la popolazione di paesi europei come l'Italia, la Spagna e Grecia.

Monti in questo disastroso quadro, rasenta la comicità, propugnando la cosiddetta "Fase Due" del suo mandato: avviare le liberalizzazioni e rifirmare il lavoro. Due temi assai delicati della vita sociale italiana, che se modificati, offriranno un ulteriore passo avanti a quella dittatura fiscale voluta dalle lobby del potere bancario.

Questa duplice riforma, prevede, secondo le volontà del Governo, la liberalizzazione del mercato in modo intensivo, partendo dallo Stato.
Dal 9 al 16 gennaio, il ministro del Welfare, Elsa Fornero, incontrerà i sindacati, per valutare le loro proposte, ma in sedi separate.
Monti ha fretta, in quanto gli sono stati dettati tempi ben precisi da coloro che gestiscono nell'ombra questa rivoluzione Illuminata.

Infatti il 23 gennaio, il Premier vorrebbe già presentarsi alla convocazione dell'Eurogruppo di Bruxelles con una riforma pronta.

Il governo sta tuttavia pensando a un intervento “a 360 gradi”. I settori interessati saranno diversi: dalla rivendita di idrocarburi alle poste, dagli ordini professionali ai servizi pubblici locali e alle grandi reti (Snam e Fs). Non mancano i servizi taxi e le parafarmacie. In particolare per le auto pubbliche c’è sempre il forte rischio di un’ondata di proteste, soprattutto a Roma dove sono ben 8mila le licenze, che in caso di liberalizzazione potrebbero diventare il doppio.

Alla revisione delle opere pubbliche sta lavorando il Ministro dello Sviluppo Corrado Passera insieme con il vice Mario Ciaccia: "sburocratizzare" le opere pubbliche e rafforzare il "project financing". Coinvolgimento di capitali privati con l’adozione di nuovi incentivi fiscali e la proroga delle concessioni da 30 a 50 anni. Intanto il Governo intende sbloccare subito alcuni cantieri, in particolare al Sud, con priorità per l’autostrada che colleghi il Molise al Lazio e una possibilità anche per il Ponte sullo Stretto. Il valore complessivo di queste opere si aggira sui 5 miliardi di euro.

Bersaglio cardine della Fase Due è il cosiddetto "mercato del lavoro". L'idea del team di Monti è propugnare un contratto indeterminato con dimissioni in bianco per i primi tre anni di contratto, senza la tutela dell'articolo 18 dei lavoratori, che vieta cioè il licenziamento senza giusta causa. Conoscendo la realtà del lavoro, alle imprese non verrà altro che garantito uno sfruttamento ancor più lungo degli attuali tipici contratti determinati ad un anno. C'è da chiedersi se se Monti vive in Italia o nel paese dei balocchi. Attualmente le imprese sfruttano mandopera con contratti co.co.pro, stage e contratti determinati, utilizzando per i loro subdoli fini la già meschina legge sulla flessibilità redatta a suo tempo da Biagi, ucciso a Bologna dalle "nuove brigate rosse" e approvata dal governo Berlusconi.

Se Monti riuscisse a convincere le parti sociali, con questa rifirma del lavoro, darebbe ai lavoratori ancora più precarietà e illusione di impiego. Le aziende di sicuro sfrutterebbero a ruota libera i dipendenti per il tempo necessario entri i tre anni di contratto per poi assumere nuovi dipendenti, violando il diritto al lavoro stabile dei cittadini e negando loro la possibilità di costruirsi una famiglia e un futuro certo. Tutto questo, non perché c'è la crisi, ma perché l'escalation di questa dittatura fiscale trova campo libero, giustificata da questa stessa (inscenata) crisi.

Gli illuminati allora, avrebbero manodopera ancora più a buon mercato, soggiogando sempre più la popolazione alla precarietà e alla sussistenza.

E' pensare che per sistemare tutto basterebbe che la BCE stampasse più carta moneta e lo Stato togliesse alcune tasse come l'IVA utilizzare in modo corretto gli enormi giacimenti di petrolio in Basilicata, che ci darebbero autonomia e energia per decenni.

Purtroppo ci stanno riducendo alla schiavitù e solo unendoci come collettivo riusciremmo a ribellarci all'oppressione.

A cura di Arthur McPaul

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