sabato 19 maggio 2012

Scoperto Un Pianeta Che Si Sta Vaporizzando


I ricercatori del MIT e della NASA hanno rilevato un possibile pianeta, a circa 1.500 anni luce di distanza, che sembra evaporare sotto il caldo torrido della sua stella madre. Gli scienziati hanno dedotto che abbia una lunga coda di detriti molto simile a quella di una cometa.
Secondo i calcoli del team di ricerca, il piccolo pianeta extrasolare, non molto più grande di Mercurio, si degraderà completamente entro 100 milioni di anni.


Il team ha scoperto che il pianeta polveroso circonda la sua stella madre ogni 15 ore (una delle più brevi orbite planetarie mai osservate). Tale orbita è molto stretta e implica che il pianeta è riscaldato dalla stella ad una temperatura di circa 3.600 gradi Fahrenheit. I ricercatori ipotizzano che il materiale roccioso sulla sua superficie fonde ed evapora a temperature così alte, formando un vento che porta gas e polveri nello spazio. Un sentiero di dense nubi di polvere si sarebbe quindi formato intorno alla stella.

"Pensiamo che questa polvere sia costituita da particelle di dimensioni inferiori al micron", dice il co-autore Saul Rappaport, professore emerito di fisica al MIT. "Sarebbe come guardare Los Angeles piena di smog".
Le conclusioni del gruppo, pubblicate sulla rivista Astrophysical Journal, si basano su dati dell'Osservatorio Spaziale Kepler. L'osservatorio registra la luminosità di ogni stella a intervalli regolari; scienziati hanno poi analizzato i dati per scoprire nuovi pianeti fuori dal nostro Sistema Solare.

Gli astronomi che utilizzano il Kepler identificano la presenza di pianeti extrasolari grazie ai regolari cali di luminosità di una stella. Ad esempio, se una stella spegne ogni mese, potrebbe esserci un pianeta che viaggia attorno alla stella nel corso di un mese e ogni volta che esso passa davanti alla stella, blocca una piccola quantità di luce.

Tuttavia, Rappaport e i suoi colleghi si sono imbattuti in un curioso modello di luce da una stella denominata CCI 12557548. Il gruppo ha esaminato le curve di luce della stella, un grafico della sua luminosità nel tempo e ha scoperto che la sua luce è scesa di intensità ogni 15 ore, suggerendo che qualcosa stava bloccando la stella regolarmente, ma di vari gradi.

Il team ha fornito diverse spiegazioni per i sorprendenti dati, compresa la possibilità che fossero due pianeti in orbita su se stessi oltre che intorno alla stella.
Rappaport ha motivato che la coppia planetaria passerebbe dalla stella su diversi orientamenti, bloccando diverse quantità di luce durante ogni eclissi). Alla fine, i dati non sono riusciti a sostenere questa ipotesi: le regolari eclissi ogni 15 ore sono state giudicate troppo brevi per lasciare spazio sufficiente a due corpi planetari in orbita su se stessi come la Terra e la Luna orbitano attorno al Sole.

Alla fine hanno capito che non era un corpo solido, ma piuttosto, la polvere proveniente dal pianeta a creare le variazioni di luminosità.
Rappaport e colleghi hanno indagato sui vari modi in cui la polvere possa essere creata e spazzato da un pianeta.
Con un basso campo gravitazionale, molto simile a quello di Mercurio, rilascerebbe gas e polveri se sottoposto ad un calore estremo nell'ordine dei 3600 ° F.

Rappaport dice che ci sono due possibili spiegazioni per come la polvere planetaria si possa formare: potrebbe essere eruttata come cenere dai vulcani di superficie, o potrebbe formarsi a partire da metalli che vengono vaporizzate dalle alte temperature e quindi condensare in polvere. Per quanto riguarda la quantità di polvere espulsa dal pianeta, il team ha dimostrato che il pianeta potrebbe perdere la polvere sufficiente a spiegare i dati di Keplero. Dai loro calcoli, i ricercatori hanno concluso che a questi ritmi di velocità, il pianeta si disintegrerà completamente entro 100 milioni di anni.

I ricercatori hanno creato un modello del pianeta in orbita alla sua stella, con la sua lunga coda di polvere. La polvere è stata simulata più densa vicino ad esso e diradata più lontano. Il gruppo ha poi simulato la luminosità della stella mentre il pianeta e la sua nuvola di polvere passano su di essa scoprendo che i modelli di luce corrispondono alle curve di luce irregolari riprese dall'Osservatorio Kepler.

"Siamo davvero molto contenti che l'asimmetria corrisponde nel profilo delle eclissi", dice Rappaport. "All'inizio non abbiamo capito da cosa dipendesse. Ma una volta che abbiamo sviluppato questa teoria, ci siamo resi conto che dipendeva da questa coda di polveri".
Dan Fabrycky, un membro del team di Kepler, ha affermato che nel modello si possono aggiungere molti altri molti modi in cui un pianeta potrebbe scomparire.
"Questo potrebbe essere un altro modo in cui i pianeti vengono condannati alla fine", dice Fabrycky, non coinvolto nella ricerca. "Siamo giunti alla conclusione che i pianeti non sono oggetti eterni, ma possono morire e come in questo caso potrebbero evaporare completamente nel futuro".

La ricerca è stata finanziata dalla National Science Foundation e dal Research Council of Canada per le scienze naturali.

Foto In Alto
Rappresentazione artistica della stella CCI 12557548 con il piccolo pianeta in transito e la sua coda polverosa (credit: NASA)

Traduzione A Cura Di Arthur McPaul

Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/05/120518192328.htm

Nessun commento:

Posta un commento