mercoledì 6 giugno 2012

Terremoto A Ravenna: Si Apre Un Nuovo Fronte?


Stamane l'Emilia è stata nuovamente colpita da un sisms di media intensità. Questa volta il fronte si è spostato di parecchio, nel ravennate, sotto le profondità del Mar Adriatico.

La scossa di magnitudo 4.5 che si è verificata alle 6.08 a largo di Ravenna ad una profondità di 25 chilometri interessa “una faglia diversa, un’altra faglia che non fa parte del sistema delle pieghe ferraresi, che si è attivato il 20 maggio“: lo spiega il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Stefano Gresta, raggiunto al telefono da TMNews.

Il terremoto è avvenuto a oltre 100 chilometri dal sisma che ha devastato il modenese con le scosse del 20 e 29 maggio. “E’ una faglia diversa, e non è collegata alla struttura geologica della faglia ferrarese“, sottolinea, Gresta, aggiungendo: “Finora è un terremoto isolato non posiamo dire se c’è un’evoluzione, uno sciame sismico in atto. Potrebbe essere anche un movimento isolato. E’ la prova che l’Italia è tutta sismica“. Per quanto riguarda il movimento tettonico che agisce sulla penisola in senso antiorario, Gresta spiega che “è un fenomeno su una scala di centinaia di migliaia, milioni di anni, un movimento tettonico che è in moto da milioni di anni ed è tutto ricondotto alla placca africana che spinge la placca europea, con un movimento dinamico sulla penisola in senso antiorario”.

Nel modenese e ferrarese intanto durante la notte e la mattina si sono registrate una decina di scosse di magnitudo tra due e tre, inferiore a tre.

Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha confermato a mezzogiorno, quindi a ore di distanza dalla scossa di terremoto registrata alle 6.08, che non sono stati segnalati danni ”ne’ a persone ne’ a cose”. ”Abbiamo controllato gli edifici pubblici, non ci sono stati danni – ha detto – e non abbiamo nessuna segnalazione relativa a edifici privati.
La botta e’ stata forte, l’abbiamo sentita bene, ma la citta’ non ha subito danni”.

Mattinata di verifiche anche per i tecnici della Provincia di Pesaro-Urbino dopo la scossa delle 6.08 di magnitudo 4.5, al largo di Ravenna, che e’ stata avvertita distintamente soprattutto lungo il litorale adriatico. “Non risultano danni“, ha dichiarato il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino, Matteo Ricci, che ha tranquillizzato i cittadini anche attraverso il suo profilo su Facebook. Ricci ha anche ammesso che “la paura e’ stata tanta per il terremoto che da noi si e’ sentito forte“. In particolare, questa mattina sono stati controllati gli edifici scolastici: una ricognizione dalla quale “non sono emersi problemi“, tanto che le lezioni si sono svolte in assoluta regolarita’.

Secondo l'INGV
“Un terremoto puo’ generare una perturbazione anche nelle fagle vicine, scatenando in questo modo sismi distinti, ma che interessano la stessa struttura”. E’ cosi’ che Warner Marzocchi, dirigente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, spiega all’AGI lo spostamento verso Ovest del terremoto che sta interessando ormai tutta l’Emilia Romagna. “E’ una sorta di effetto domino: quando le faglie sono cosi’ vicine come nel sottosuolo emiliano, l’una puo’ innescare l’altra e generare scosse di terremoto similmente intense“.

Sull’ipotesi pubblicata da Der Spiegel, secondo cui l’Italia e’ destinata a spaccarsi a causa dei movimenti tettonici e dei terremoti conseguenti, Marzocchi e’ categorico: “e’ una teoria che smentisco assolutamente”, ha detto. “Non va neanche presa in considerazione. Nessun terremoto dividera’ repentinamente – ha sottolineato – il nostro paese. Se ragioniamo invece su scala geologica, ipotizzando cosa potrebbe succedere fra milioni di anni, possiamo ipotizzare addirittura che l’Italia non ci sara’ piu’. Del resto anche l’Oceano Atlantico non c’era. Ritengo sbagliato quindi portare avanti queste ipotesi catastrofiste, e soprattutto infondate e fuori luogo, in un momento cosi delicato”.

Sul futuro dell’Emilia Romagna Marzocchi azzarda qualche ipotesi. “Premesso che non si possono prevedere i terremoti – ha detto – i nostri modelli ci dicono che queste scosse di terremoto potrebbero durare qualche anno. Di solito l’intensita’ va a diminuire, ma considerata la struttura complessa dell’Emilia Romagna, non possiamo escludere sismi di intensita’ pari a quella del terremoto dello scorso 20 maggio”.

A Cura Di Redazione MeteoWeb

Fonte:
http://www.meteoweb.eu

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