venerdì 1 marzo 2013

L'Ultimo Scherzetto di Napolitano: Grillo "Premier"


Due giorni fa, il segretario della SPD tedesca Steinbrueck, chiamava Berlusconi e Grillo buffoni, offendendo l'Italia intera. Giorgio Napolitano, che doveva incontrarsi con lui per in meeting, ha rifiutato l'incontro pretendendo le scuse. Grillo ha elogiato Napolitano per aver difeso l'Italia a schiena dritta.
Si preannuncia un colpo di scena


Ma Giorgio Napolitano non è andato in Germania perché la "visita era programmata da tempo e non più rinviabile", come ha detto prima della partenza, il giorno dopo i risultati elettorali.

Egli, é andato probabilmente a prendere ordini dalla Merkel, noto portavoce degli Illuminati, anche se ufficialmente bisognava discutere dei trattati economici e finanziari stipulati con l'Europa.

Napolitano, pensava di presentare in Germania il nuovo premier Bersani del PD e questo spiegherebbe di fatto l'incontro già prefissato con il leader della SPD, (il PD tedesco).
Ma aveva fatto i conti senza l'oste.
Grillo ha scombinato tutto e la sua visita è diventata qualcosa di molto più importante e delicato.

L'Europa intera è rimasta sconvolta dai risultati elettorali italiani.
Abbiamo sentito i commenti di Barroso e dei leader del Parlamento europeo. Timore per l'avanzata del populismo. Paura di uscita dell'Italia dall'Euro. I mercati nel primo giorno post elezioni sono crollati, lo Spread è risalito vertiginosamente e l'alta finanza ha dovuto immediatamente correre ai ripari, probabilmente tramando già il doveroso bisogno di eliminare dalla politica italiana il MoVimento di Grillo, ma in modo intelligente.

Menti diaboliche
La Merkel, nell'incontro con Napolitano, avrà riferito la sua sicuramente la strategia migliore per far fuori il MoVimento 5 Stelle e riprendere velocemente il cammino verso l'Europa Federale degli illuminati. Avra chiesto al nostro Presidente di mettere all'ordine questi giovani, di porli di fronte alle responsabilità al Paese.

So che stenterete a credermi, ma nei prossimi giorni assisteremo ad un grande colpo di scena.
La strategia che adotterà Napolitano sarà quella di far implodere il MoVimento dall'interno, di renderlo incompetente e fragile agli occhi degli elettori.

Il MoVimento 5 Stelle, è formato da un elettorato eterogeneo.
Ci sono ex PD, ex leghisti soprattutto in Veneto e nel NordEst, ex "fascisti" dei tempi di Alleanza Nazionale e dell'MSI che da anni erano rimasti avulsi alla politica, tanta gente del PDL stanchi delle buffonate di Berlusconi e elettori vari.
Questo gruppo di milioni di votanti è affluito al MoVimento soprattutto per curiosità, dopo lo Tsunami Tour e per desiderio di cambiamento o per disperazione.
Purtroppo, come tutti i nuovi movimenti politici, è tenuto assieme da un collante assai flebile e facile da diluire.

La strategia che Napolitano metterà in campo sarà quella di farlo implodere dall'interno, senza repressioni esterne, evitando ulteriori sottovalutazioni.
I grandi analisti, gli occhi nascosti che spiano nel web per nome e per conto degli illuminati e gli strateghi delle Lobby, hanno sicuramente notato che c'è una forte tensione sulle alleanze da intraprendere per fare questo nuovo governo ed evitare nuove elezioni.

Napolitino inizierà il giro di consultazione con i leader dei partiti che hanno avuto la maggioranza: Berlusconi, Bersani, Grillo.
Berlusconi proporrebbe un Alfano premier, chiedendo alla maggioranza di approvare la restituzione dell'IMU e qualche rifirma strutturale prima di indire nuove elezioni. Per principio non lo appoggerebbe nessuno.

Bersani porterebbe un'agenda programmatica di otto punti di priorità nazionale chiedendo una larga intesa, ma Napolitano, seppur l'idea possa essere allettante, non ha ricevuto indicazioni esterne di questo tipo.
Nominare Bersani sarebbe una cosa inutile per eliminare il nemico Grillo. Bersani governerebbe male per qualche mese, obbligando tutti e tutto a far approvare anche quakche punto del programma del MoVimento 5 Stelle, per poi cadere e consegnare agli stessi le chiavi del Parlamento.

Rimane Grillo, che é stato il primo e forse l'unico, ad elogiare Napolitano per il suo atteggiamento patriota in Germania.
Napolitano, non solo avrebbe ricevuto l'ordine di nominarlo Premier, ma il MoVimento è in effetti il primo partito d'Italia per numero di votanti e come dice la Costituzione dovrebbe essere il partito candidato a proporre un premier.
Dare la fiducia al MoVimento, creerebbe uno scompiglio peggiore, che secondo i piani porterebbe all'auto eliminazione.

Gli illuminati potrebbero aver pensato che Grillo non si candiderebbe a Presidente del Consiglio e non potrebbe nemmeno farlo per motivi personali dovuti ad una condanna penale.
Sorgerebbe il problema di scegliere un candidato, che lo porrebbe già di per sé in gravi difficoltà, si scatenerebbe sul web un oceano di ipotesi e illazioni e anche i primi veri malcontenti.

A quel punto, il candidato 5 Stelle, secondo i teorici degli illuminati, scelto tra gli attivisti più vicini al leader Grillo, non riuscirebbe a formare un governo e cadrebbe nel ridicolo, facendo implodere lo stesso movimento, sfaldando il gruppo di parlamentari, che si alleerebbero con il PD, che quindi darebbero piena fiducia a Renzi per sancire la fine stessa del sogno di Grillo.

Colpo di scena
Ma la realtà andrà tutto diversamente. Grillo è un grande stratega ed è audace.
Lo ha detto ieri:
«Se proprio Pd e Pd-L ci tengono alla governabilità, possono sempre votare, loro, la fiducia al primo Governo targato M5S».

Il MoVimento potrebbe accettare l'incarico di governo, affidando il compito a Casaleggio, o ad un altro valido attivista.
All'atto di chiedere la fiducia alla camera, Grillo annuncerebbe al suo popolo web di obbligare tutti a piegarsi alle volontà del Movimento, a spada tratta e senza senno del poi. Proporrebbe online subito alcune riforme, come quella sul lavoro, la riduzione di stipendio e dell'IRAP, per sostenere le piccole e medie imprese soprattuto del Nord Est.
Vendola appoggerebbe immediatamente Grillo, lo farebbero anche i deputati della Lega, sfaciando di fatto le due coalizioni PD-PDL.
Entrambi, grazie a Grillo potrebbero approvare grandi riforme presenti nei loro programmi e troverebbero sostegno anche dai deputati minori.
A quel punto, potrebbe giungere un appoggio anche da altri deputati dissidenti del PD, che vedrebbero in Grillo una rivalsa, stanchi delle malefatte di Bersani e company.
Stessa situazione al Senato, dove avere la maggioranza sarebbe davvero ostico. Ma sfasciato il Pd alla camera, potrebbe verificarsi il miracolo, magari solo per senso civico di governo o grazie alla strategica promessa di Grillo di offrire qualche poltrona importante ai leader degli schieramenti opposti, come ad esempio i ministeri o la Presidenza del Senato. Ció aprirebbe le porte alla mediazione.

Ovviamente non durerebbe molto un governo del genere, ma basterebbe a dare al MoVimento la maggioranza e la credibilità.
Alle prossime elezioni metterebbero definitivamente alla deriva i due blocchi PD-PDL, attuando la pulizia del Parlamento che tutto il popolo italiano vorrebbe ma che non ha il coraggio di chiedere quando va alle urne.

L'ultimo scherzetto di Napolitano costerebbe caro agli illuminati.
L'Europa tremerebbe come mai prima d'ora. Inizierebbe la rivoluzione sociale.

A cura di Arthur McPaul

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